Perchè

Monza città perduta ? Forse.

Ricostruisci tu il suo immaginario urbano prima che sia troppo tardi.

Monza,  21-22-23 ottobre 2011

Memento Urbis è un insieme di iniziative tematiche dedicate a Monza, intesa
come città e territorio dove viviamo, Monza come tessuto sociale e cittadinanza
di cui facciamo parte, Monza come storia cittadina di cui siamo eredi e
protagonisti allo stesso tempo.

Memento Urbis è uno sguardo critico sul futuro che sembra già scritto per
Monza, un’analisi cruda dei processi di trasformazione irreversibile a cui la
città è esposta.

Memento Urbis è un’interrogazione aperta sul significato reale di concetti come
“bene comune” o “res publica”.

Memento Urbis è un’occasione di riscatto per chi vive Monza e la vorrebbe
diversa, più rispettosa della propria storia e della propria identità sociale e
territoriale.

Memento Urbis è un antidoto alla rassegnazione e al disinteresse, un moto
popolare per la costruzione di un progetto comune di città, che nasca da chi
Monza la vive quotidianamente e non da chi la governa.

Memento Urbis è una scommessa il cui successo o fallimento dipenderanno dalla
tua partecipazione, dalla tua capacità di ripensare la città e di spenderti per
trovare idee e strumenti pratici in grado di concretizzare ciò che hai in
mente.
All’improvviso ci siamo ricordati tutti di essere cittadini di Monza,
quando una minaccia incombente si è allungata su ciò che resta del concetto di
cittadinanza per disgregarlo completamente. Abbiamo percepito l’urgenza di metterci in moto per sottrarre alcuni luoghi simbolo della nostra città alla corruzione della loro storia, della loro funzione, del loro ruolo nell’immaginario comune di tutti noi. E’ così che nasce Memento Urbis 1.0, punto di partenza di un processo aperto, plurale, indipendente finalizzato a riaffermare il valore sociale e attivo del
nostro essere “cittadini” in un momento determinante per la città in cui viviamo.

La battaglia che si va prefigurando è quella tra città
e anticittà; un conflitto inedito tra luoghi vivi e la grande conurbazione
urbana: da un lato spazi animati, contraddittori, attraversati dalla
consapevolezza della identità locale e della memoria, luoghi animati dalle
persistenze della propria storia sociale, comunità in grado di riprogettarsi
continuamente e farsi soggetto della trasformazione; dall’altro appunto
l’anticittà, anonima, funzionale allo sperpero delle risorse locali e allo
sviluppo del mercato globale, competitiva e rancorosa, in grado di valorizzare
solo il consumo e la deprimente conversione a non-luogo.

 

Le parole di Massimiliano Smeriglio descrivono efficacemente il contesto che stiamo vivendo anche a Monza e delineano, con una sintetica quanto azzeccata antitesi, quali scenari possibili attendono oggi chi vive nel piccolo grande capoluogo brianzolo. E’ in
questo contesto che intende svilupparsi Memento Urbis risvegliando in
ciascuno di noi la consapevolezza di essere componente attiva all’interno della
comunità.

Si tratta di tre giorni di laboratori aperti a tutti i cittadini in cui affrontare
questioni vitali per il futuro di alcuni luoghi fondamentali di Monza
che,
per la loro storia e per il loro valore simbolico e funzionale, ben si prestano
a farsi paradigma di un modello di città. Villa
Reale, Istituto d’arte, N.E.I. (Nucleo Educativo Integrato) e Cascinazza sono
spazi rappresentativi di come una cittadinanza interpreta la propria vocazione
culturale, educativa, di rapporto con l’ambiente. Senza dimenticare le decine
di aree dismesse pubbliche e private, lasciate completamente inutilizzate
nonostante l’assenza di spazi sociali in città

La direzione che prenderà la trasformazione di questi spazi andrà
direttamente a modificare il senso profondo (l’essenza) della città di Monza
nella percezione dei suoi abitanti
: sta a noi fare in modo che, tra le
polarità indicate da Smeriglio, la cittadinanza monzese sappia scegliere per sé
l’approdo più rispettoso della propria storia. Memento Urbis vuole
essere un’occasione per mettere nero su bianco le aspettative dei cittadini,
rivalutandole in una ri-progettazione della città che si opponga alle logiche
di privatizzazione, svendita e speculazione che minacciano luoghi simbolo della
città.

In questi ultimi anni si è potuto assistere a Monza a un inedito
proliferare di comitati, gruppi spontanei, associazioni di cittadini e
cittadine
che, in merito a questioni tra loro molto diverse, si sono
mobilitati in città con petizioni, raccolte firme, incontri pubblici,
mobilitazioni simboliche per sensibilizzare la cittadinanza e contrastare le
scelte adottate dall’amministrazione comunale.

Se da una parte si può affermare che
tutto ciò abbia significato un indubbio innalzamento del livello di
partecipazione dei monzesi alla vita pubblica della città, dall’altra è
altrettanto evidente che questo processo
partecipativo è riuscito soltanto in minima parte a incidere sulle decisioni di
chi governa
, annichilendo fiducia e considerazione per la politica di
rappresentanza.

Giunti in una fase cruciale della storia monzese, occorre fare un rapido
bilancio di quanto è stato fatto, superare la sfiducia derivante dalla
percezione di impotenza e isolamento, rilanciare percorsi e proposte
, anche
ispirandosi a modelli che, vicini o lontani alla nostra realtà locale, possono
suggerire soluzioni interessanti alle questioni poste.

Vi invitiamo quindi a prendere parte ai workshop che saranno presentati nel corso dei quattro giorni, portare le vostre idee, confrontarvi con gli esperti invitati, costruire insieme una sintesi di proposte da presentare agli amministratori attuali e futuri di
Monza.

F.O.A. Boccaccio 003

Cittadini per il bene comune

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